Educatori, istruttori ed addestratori cinofili sono a tutti gli effetti dei consulenti per i proprietari di cani. Questi si rivolgono a loro per essere guidati nella miglior gestione del loro cane o per la risoluzione di problematiche particolari.
Rispetto a quando ho iniziato a fare questa professione, oggi nel 2015, i numeri di queste figure sono a dir poco decuplicati. E’ un bene? E’ un male? Dal mio punto di vista va preso come un dato di fatto che si accompagna alla maggior consapevolezza cinofila che gli italiani stanno sviluppano. La strada è ancora lunga, ma siamo sicuramente nella direzione giusta!
E’ evidente che, come in tutti i mercati, maggiori sono i competitor presenti e maggiore è il livello della competitività che tra questi si viene a creare. Molti professionisti di fronte a questo aumento della concorrenza ed al numero di clienti che gli diminuisce, perché c’è più offerta, vorrebbero norme più restrittive per l’accesso alla professione e creare appunto una “lobby degli eletti”. Credo invece che maggiore è la competizione e maggiore è il livello di qualità che questi debbano produrre per essere scelti dalla clientela.
Puntare alla qualità di ciò che si offre è l’obbiettivo primario che un professionista deve avere per emergere nel mercato.
Nella mia esperienza di giovane educatore cinofilo venuto dal nulla e che poi è riuscito ad avere successo in questa professione, ho scoperto che ci sono tre cose fondamentali che i clienti cercano in noi e che ci faranno scegliere al posto di un altro professionista.
Dopo aver seguito ben oltre un migliaio di cani e rispettive famiglie, posso dirvi con certezza che questi sono gli aspetti principali e li voglio condividere con voi:
- Competenza data dall’esempio
Per poter convincere le persone a seguire i vostri insegnamenti dovete essere per loro d’esempio. Esempio? direte voi. Si, esempio! Tu devi essere ciò che insegni. Molti sono convinti che il miglior modo per catturare la clientela sia far bella mostra di: attestati, diplomi, certificazioni. Frequentare corsi ed acquisire certificazioni deve servire ad aumentare le proprie competenze che si devono tramutare in saper fare e non rimanere solo sapere. Sbandierare qualifiche su qualifiche ha come unico effetto sul cliente quello di annoiarlo. Pensate di incontrare per la prima volta qualcuno e questo vi inizi ad elencare tutti i suoi titoli e qualifiche.. Che cosa provate? Noia! Annoiare un futuro cliente non è il modo migliore per catturarlo. Le persone vogliono vedere che quello che dite funziona, perché vogliono che i soldi che spenderanno siano investiti bene. Se il vostro cane tira al guinzaglio come un matto, abbaia se lo lasciate un attimo da solo, da libero scappa e non si fa riprendere, come pretendete di poter insegnare a risolvere questi problemi ad altre persone? Voi ed il vostro cane siete il vostro miglior biglietto da visita, quindi cercate occasioni in cui far vedere ciò che si può ottenere con i vostri insegnamenti!
- Educata comprensione
La nostra è una professione d’aiuto e pertanto il nostro compito è quello di aiutare terzi a risolvere un loro problema. Spesso la situazione è solo percepita come problematica e non lo è in realtà, ma per loro è comunque qualcosa che li mette in difficoltà. Spesso sono stato contattato da persone che mi hanno rivelato che il collega precedente li aveva presi in giro deridendoli e dicendogli che il problema era unicamente nella loro testa. Magari era vero, ma c’è modo e modo per esternare il proprio pensiero professionale ed essere educati è un obbligo. Purtroppo la scortesia e la maleducazione verso i proprietari è un atteggiamento che ho avuto modo di osservare spesso. State attenti perché non potete definirvi gentili con i cani se poi siete maleducati con i vostri clienti! Cortesia e comprensione, sempre!
- Produrre risultati
Se ciò che dite rimane unicamente al livello delle parole, dell’ideale e del teorico preparatevi, perché la vostra carriera sarà più corta del previsto. Essere degli scienziati della neurologia applicata al cervello del cane vi sarà di ben poco aiuto se non riuscite a risolvere problemi tangibili per cui le persone vi chiedono un aiuto. Ovviamente da consulenti che siete non potete risolvere il problema per conto di terzi. Educare il cane è come fare una dieta, non potete dimagrire voi al posto del vostro cliente. E’ lui che si deve applicare, è lui che dovete motivare ed è lui che dovete tenere concentrato sui suoi obbiettivi , sulle sue responsabilità e sul suo lavoro quotidiano da fare con il cane. Essere un consulente è molto più difficile che lavorare direttamente voi sul cane, perché c’è un terzo di mezzo che è parte integrante del processo educativo. Nessuno può sostituirsi al proprietario, ed è attraverso il proprietario che dovranno uscire i risultati del vostro lavoro. So che non è facile, ma è la realtà dei fatti. Un suggerimento per superare questa difficoltà è quello di non pensare unicamente alle motivazioni del cane con cui lavorate, ma anche a quelle del suo proprietario.
Buon lavoro!